Il progetto “Frank Sinutre” nasce nell’aprile 2011 presso l’associazione culturale la Saletta di Sermide (MN), e più precisamente sul pianerottolo delle scale che divide 2 sale prove: la prima dei “Bianconiglio” e la seconda de “La fabbrica di vapore”. Alla prima band appartiene il chitarrista K, con la quale nel decennio fra il 2001 e il 2011 pubblica un demo, un ep (Agrodolce) per l’etichetta Compagnia Nuove Indye di Roma, un primo album (Lo scatolino sporco) sempre per Compagnia Nuove Indye e un secondo album (Qualsiasi ovunque sia) per Arcisana records di Milano; alla seconda band appartiene Isi, chitarrista e dedito alla musica elettronica che pubblica con questa band l’album autoprodotto omonimo “La fabbrica di vapore”. E’ su questo pianerottolo che divide le sale prove di queste 2 band sermidesi che Isi e K iniziano a collaborare insieme in un progetto che diventerà qualcosa, poi altro, e poi altro ancora…
Iniziano scrivendo pezzi sottoforma di narrazioni musicali: ai racconti di K che usava nelle newsletter con i Bianconiglio, viene aggiunta la musica, vengono registrati 4 pezzi in tutto. Isi si dedica alla parte elettronica e non solo (Synth r3, Reactable, Vocoder, drum machine acustica, banjo), mentre K lavora sugli strumenti (chitarra, basso, batteria, percussioni e voce). Fra l’altro Isi, ingegnere 27 enne e papà di una bambina di 6 anni è anche un costruttore di strumenti elettronici: ha costruito prima il reactable con webcam ad infrarossi, e in seguito una drum machine acustica (una scatola in legno con dei martelletti comandati da dei piccoli arduino che picchiano su diversi materiali in base alla programmazione fatta su un sequencer digitale sul pc). I due decidono che fondamentalmente l’era della figura del “cantante” è un po’ tramontata, almeno per i loro gusti, decidono quindi di lasciare tutte le narrazioni in base durante i live, e semplicemente suonarci sopra e cantarci qualcosa quando è opportuno; il cantare in pratica diventa un semplice strumento come gli altri da utilizzare, e volontariamente non viene mai posto in primo piano (forse sono stonati?); l’opzione di lasciare in base le narrazioni apriva la strada a molteplici tipologie di cose: i discorsi diretti fatti dai personaggi stessi della storia, l’utilizzo di più voci narranti e molto altro….Nella canzone “Iolanda Pini” ad esempio, viene raccontata l’esperienza di obiettore di coscienza di K, e il suo incontro con Iolanda Pini, una vecchietta molto simpatica ma anche con un alzheimer galoppante che gli rivela il senso della vita…o almeno uno dei possibili sensi; in questo pezzo la narrazione in base ha permesso di utlizzare la voce della nonna di Isi per interpretare la parte di Iolanda Pini. Anche perché l’alternativa sarebbe stata quella di prendersi su la nonna ad ogni concerto, e lei voleva dei soldi.
Dopo questo primo periodo di esperienze e qualche live accompagnato anche da altri pezzi strumentali di ispirazione ambient, elettro-dub, funky, drone (chissà cos’è..) i Frank Sinutre ricevono l’incarico di scrivere la colonna sonora de “La colpa della leonessa”, regia di Anna Volpi e soggetto di Alessia Colognesi appartenenti alla cooperativa “Il Giardino dei Viandanti”; lo spettacolo viene allestito in provincia di Mantova e a Valencia nell’ambito del Festival de Teatro Social, in quanto organizzato in un progetto europeo più ampio (“When the rivers meet”). Da questo primo lavoro ne scaturisce un primo cd autoprodotto con tutte le tracce de “La colpa della leonessa”, registrato, prodotto, mixato e masterizzato dai Frank Sinutre presso gli studi della Saletta di Sermide. E anche questo clip: http://www.youtube.com/watch?v=T6sL9qiGuBE
Oltre alle narrazioni con voce in base e ai pezzi strumentali i Frank Sinutre arricchiscono i loro live con i pezzi della colonna sonora. Ultimato il lavoro de “La colpa della leonessa soundtrack” hanno successivamente realizzato dei remix con la supervisione di Marco Lasagna; un “addetto ai lavori della musica da dj”; questo lavoro comunque è stato sempre affiancato parallelamente alla realizzazione dei reading, primo amore mai abbandonato dai Frank Sinutre.
Successivamente registrano una colonna sonora per un cortometraggio su Sermide, il loro paese, che tanto odiano e amano. Questo progetto vedrà alla regia Giovanni Luppi (in arte Giovanni Tutti), collaboratore del giornale l’Espresso.
In questo momento stanno preparando il loro secondo album, e il regista Giovanni Tutti ha già realizzato un incantevole video in stop motion (tempo di lavorazione 6 mesi) su una delle tracce di questo secondo lavoro che di fatto anticipa l’uscita del disco.
Sono entrambi membri da sempre della associazione la Saletta di Sermide, dove da quel famoso pianerottolo delle scale che divideva due sale prove si sono poi spostati all’interno delle stanze per registrare..e adesso arriva il bello…
Descrizione
È la storia di 2 giuovani mantovani che si prodigano nella realizzazione di racconti musicali, colonne sonore, musica funky dance e ambient, in mezzo al niente della loro saletta, che non è solo loro.
Altri artisti che ci piacciono: brian eno, morricone, air, alan parson, lcd sounsystem, pink floyd, tv on the radio, radiohead, john cage, harold budd, verdena, motorhead, debussy, talking heads, sostakovic,rage against the machine, mgmt, il dub del cobra in generale.
Genere
Narrazioni musicali, colonne sonore, funky-dance (forse), ambient
Membri
Isi Pavanelli: synth, tastiere, basi, reactable, elettronica, programmazioni varie, vocoder, chitarra, banjo, kazoo.
Michele k. Menghinez: chitarra, basso, voce, percussioni, batterie, mandolino, nacchere, scroto, varie ed eventuali.
Influenze
Ambient, dance, funk, reading, colonne sonore,
http://www.franksinutre.bandcamp.com/
Contatto stampa: frank.sinutre.music@gmail.com