Uomini favolosi
Arte, Pittura e Storie nel cenacolo di Giuseppe, Giulio e Ugo e Sissa
Opere di Ugo Sissa, Nene Nodari, Evandro Carpeggiani, Arturo Cavicchini, Antonio Ruggero Giorgi, Romeo Guaita, Giuseppe Gorni, Rodolfo Stranieri, Alessandro Dal Prato, Albano Seguri, Enzo Nenci, Aldo Bergonzoni, Bruna Gasparini.
A cura di Gianfranco Ferlisi
inaugurazione sabato 19 dicembre 2015, ore 16,30
19 dicembre 2015 | 17 gennaio 2016
Centro Culturale Livia Bottardi Milani – Pegognaga (Mn)
piazza Vittorio Veneto, 14 | Pegognaga (Mn)
Info: www.centroculturalepegognaga.it
t. 0376 5546401
Orari mostra:
lunedì 9.00 – 12.30
martedì, mercoledì, giovedì 9.00 – 18.30
venerdì 14.00 – 18.30 | 20.30 – 22.30
sabato 9.00 – 18.30
Negli anni Trenta del secolo scorso a Pegognaga, nell’Oltrepò mantovano, un drappello di giovani favolosi muoveva i primi passi nell’arte, nella ricerca, nella storia, nella letteratura, nella poesia e nella pittura. Scorreva allora il tempo felice della giovinezza di Giuseppe, Giulio e Ugo Sissa. E il cenacolo che si creava attorno alle loro personalità assumeva un ruolo sempre più sovralocale, perché destinato a generare una stagione estetica straordinariamente emozionante: felici e fortunate circostanze illuminarono e diedero la veste del bello agli orizzonti di questi giovani, arricchendo di suggestioni il loro spirito di appartenenza, l’attaccamento ai loro luoghi padani, tra i più suggestivi del nostro territorio.
Il Comune di Pegognaga intende ora dare testimonianza di tutto quanto avvenne in quello speciale periodo con la rassegna intitolata «Uomini favolosi: Arte, Pittura e Storie nel cenacolo di Giuseppe, Giulio e Ugo e Sissa», una rassegna riccamente rappresentata da opere di Ugo Sissa, Nene Nodari, Evandro Carpeggiani, Arturo Cavicchini, Romeo Guaita, Giuseppe Gorni, Rodolfo Stranieri, Alessandro Dal Prato, Albano Seguri, Enzo Nenci, Aldo Bergonzoni e Bruna Gasparini. E, accanto alle opere, nella ricostruzione significativa, anche se inevitabilmente sintetica, di quella felice stagione culturale e artistica, viene proposta una selezione di documenti del «Fondo Fratelli Sissa» di Pegognaga, conservati presso il Centro Culturale “Livia Bottardi Milani”. Sono testimonianze che daranno nuovo spessore, con una serie di flash documentari, a questi tre importanti esponenti del panorama intellettuale novecentesco dell’Oltrepò mantovano: Giuseppe (scrittore, storico e imprenditore), Ugo (pittore e architetto di fama internazionale) e Giulio (avvocato, pubblicista e critico cinematografico).
La rassegna, che sarà inaugurata il 19 dicembre alle ore 16,30, è finalizzata dunque a scoprire, valorizzare e promuovere la dimensione umana e culturale, la produzione intellettuale, le relazioni e il contesto di appartenenza e di riferimento di tre intellettuali pegognaghesi che, seguendo percorsi paralleli, hanno trasformato la loro casa (la corte Bassana) in un fecondo crocevia d’arte e di letteratura. Nelle calde sere d’estate, nelle brumose stagioni di mezzo, nel fiorire delle primavere, la Bassanadiventava meta costante dei multiformi protagonisti di un tempo scandito sull’esercizio dell’intelligenza. Negli anni problematici del Ventennio prima, e del dopoguerra poi, qui trovavano una loro meta privilegiata artisti, fotografi, pensatori, poeti e sognatori.
La mostra, tra spunti estetici e testimonianze d’archivio, cerca perciò di tratteggiare per intero, dandone un’interpretazione esaustiva, le tre figure dei Sissa, di cui è importante recuperare anche la dimensione contemporanea, quella che può attribuire veramente un’ importanza adeguata a tre personaggi di grande valore, tre esistenze uniche, capaci di interagire e dialogare con i diversi protagonisti dell’intellighentia mantovana del loro tempo.Giuseppe, Giulio e Ugo e Sissa possono infatti essere considerati, oggi come allora, un fondamentale punto di riferimento sia dal punto di vista umano sia dal punto di vista culturale: hanno saputo dare corpo, nel tempo delle loro complicate esistenze, a vicende, esperienze, scritti, opere, impegni politici e civili, ricerche artistiche e storiche sempre qualitativamente alte. Dagli anni del secondo Futurismo sino agli approdi dei linguaggi astratti, dalle parolibere alla poesia visiva, dal superamento di una prosa ispirata ai canoni ottocenteschi dell’Italiuncola campanilistica fino all’antiletteratura e al naturalismo di matrice moraviana, dall’architettura razionalista sino al Post-Modern, il cenacolo dei Sissa rappresentò costantemente un’oasi di diverse sapienze tra le fertili dune della Civiltà contadina.
Da tutte queste considerazioni emerge l’importanza di questa proposta di «Uomini favolosi»: da un lato lo sguardo europeo dei Sissa, il loro mecenatismo, il loro aggiornamento culturale e il dibattito da loro promosso possono fornire, soprattutto oggi, a distanza di tempo, un interessante punto d’osservazione sul consorzio umano mantovano in anni di rapida trasformazione, dall’altro la mostra, nella polifonia delle voci, nella eloquente bellezza delle opere, nella significativa sfaccettatura dei linguaggi, consente una completa visione panoramica del contesto storico culturale con cui, al loro tempo, i tre si confrontavano e interagivano. Di conseguenza le due dimensioni, quella dei documenti e quella delle opere si intersecano e si potenziano a vicenda, arrivando ad esprimere storie, immagini e suggestioni che, andando ben oltre le testimonianze del fondo archivistico pegognaghese trovano conferma ed efficacia nella concreta espressione estetica. E così, a completamento delle documentazioni conservate, le opere in mostra riportano all’esuberante vita affettiva di Ugo Sissa, alla sua relazione con Nene Nodari, a quel reciproco bisogno di dipingere che fu inseparabile da tutte le necessità del vivere e che fluì felice per un decennio tra Pegognaga, Mantova e Castel Goffredo, tra Baghdad, Capri e Roma. E così le sculture di Gorni rimandano alla committenza dell’affresco nella Cappella funeraria di famiglia e ad un’amicizia con i tre giovani fratelli che corre parallela a quella con Arturo Cavicchini, autore della bella copertina per il volume di Giuseppe Sissa «il sole sul lago»…
È parso perciò opportuno, pur nella limitatezza di tempi e mezzi, dare vita ad un’operazione culturale che rendesse merito anzitutto a loro, ai tre protagonisti, ma anche a una comunità che recentemente si è resa attiva interprete del progetto «Novecento e oltre», un progetto che mira al recupero e al riconoscimento del patrimonio archivistico e documentale del secolo scorso in possesso del Comune di Pegognaga, da sempre attento alla valorizzazione della memoria e delle proprie radici.
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